Beh che dire? Non potevo non parlare della mia città, Roma.
In particolare di una sua frazione: Lido di Ostia.
A leggerla e rileggerla, la definizione di “frazione” (termine utilizzato da Wikipedia), forse non è del tutto appropriata.
Roma in effetti è suddivisa in Municipi e Lido di Ostia rientra nel X Municipio.
Tuttavia, non ho trovato sostantivo migliore che la legasse all’aggettivo “balneare”.
Roma è si Monumenti, Musei, Siti archeologici: dunque, la Storia. Ma non solo.
Il turista (per lo più straniero) che giunge nella Capitale rimane quei tre, se generoso, quattro giorni, visitando i “Classici” presenti in città, spingendosi forse fino agli scavi di Ostia Antica, e se ne va.
Troppo spesso ignora che la Città Eterna affaccia su di un tratto di costa tra i più suggestivi del Tirreno, caratterizzato com’è da dune di sabbia e macchia mediterranea.
In altre parole che “A Roma c’è il mare”.
Certo, la mancanza di una adeguata e coordinata promozione del territorio ed un’ Amministrazione negli anni latente non hanno aiutato.
Tuttavia non è mai troppo tardi per cominciare.
Ed i segnali che vengono dall’Europa con la Politica di Coesione 2014 – 2020 vanno proprio in questo senso: puntare su strategie di sviluppo locale partecipativo, coinvolgendo tutti gli Attori in gioco.
Ad ogni modo, Ostia non è solo mare e spiagge.
È natura con la Pineta di Castelfusano.
È architettura con i numerosi esempi liberty dei villini e il razionalismo delle molte opere lasciate in eredità dagli anni passati.
È stata scenario di numerose pellicole di grandi registi e attori del cinema italiano come I vitelloni di Federico Fellini, Brutti, sporchi e cattivi di Ettore Scola, Mamma mia che impressione con Alberto Sordi o quelle drammatiche di Pier Paolo Pasolini.
È tutto questo ed altro ancora.
Alla prossima puntata…
Un saluto a tutti,
Marco